LateralTelling è un’agenzia di comunicazione offline e comunicazione digitale online che ha come suo core business l’attività di copywriting.
Vi starete chiedendo come si fa a mantenere un’agenzia facendo solo attività di copywriting. Beh, domanda legittima, ma non facciamo solo questo.
Però il copywriting resta il nostro punto di partenza primario.
La scrittura è un potere, un superpotere con cui nasci, un talento naturale che hai fin da piccolo, quando ti ritrovi a scrivere i primi temi a scuola. Chiaramente, però, saper scrivere non basta.
Saper scrivere bene basta fino a quando stai scrivendo il tuo diario segreto appuntando emozioni ed eventi di una giornata. Dopo di che, al di fuori da un contesto intimo è privato, saper scrivere bene diventa una skill fra tante, probabilmente la più inflazionata nel nostro mondo.
Perché, diciamoci la verità, più o meno i copywriter sanno tutti scrivere bene.
Ma quanti copywriter scrivono in maniera efficace? Pensiamoci, anche perché la risposta a questa domanda potrebbe prevedere tempi lunghissimi.
Copywriting: efficienza vs efficacia
Eccola qui, la grande sfida titanica nel mondo del marketing e della comunicazione: essere efficienti o essere efficaci?
Ve lo garantiamo, c’è una bella differenza.
La differenza, ve lo garantiamo, è sostanziale.
Un copy efficiente è un copy ben scritto, bello da leggere, ma che non converte o non ci dà nessuna informazione aggiuntiva rispetto ad un prodotto, ad un servizio o ad un evento.
Insomma, è un copy che resta lì, in mezzo alle centinaia di cose che possiamo leggere quotidianamente su un social media o sul web. Un copy efficiente non ci ha cambiato la giornata, non ci ha trasformato in clienti di un brand o potenziali tali, non ha effettuato una conversione, non ci ha introdotti a qualcosa di nuovo che ci ha incuriosito e di cui vorremmo approfondire la conoscenza.
Altro mondo è quello di un copy efficace.
Un copy efficiente è sostanzialmente un copy che converte. Perché l’obiettivo ultimo di una qualsiasi azienda o di una qualsiasi realtà di impresa, a prescindere dalla natura della stessa, è quello di convertire.
Convertire all’uso di un prodotto, convertire all’uso di un servizio o semplicemente convertire nella misura in cui si può diventare parte di un evento o di un momento di aggregazione.
Un copy efficace non solo racconta ciò che deve, ma innanzitutto cattura l’attenzione di chi legge.
Partiamo dal principio: un copy, per essere efficace, deve esserlo a partire dall’header, ovvero dalla prima riga (massimo due).
È lì, infatti, che il lettore viene catturato e incollato come in una ragnatela. Una volta che avremo catturato il nostro lettore, è difficile che egli/ella vada via o abbandoni la lettura.
Spesso un copy con un header efficace pone una domanda, che può ovviamente interessare il nostro target. Alla domanda, però, deve sempre e comunque seguire una risposta. Essa, la risposta, occuperà il cosiddetto bodycopy, ovvero il corpo del testo. Ed è un elemento necessario.
Immaginiamo, infatti, per un momento, quale potrebbe essere il grado di frustrazione derivato da una domanda disattesa. Altissimo. Perderemmo sicuramente il nostro target, oppure lo deluderemmo, creando un sentimento negativo o di distacco.
Nell’header, però, qualora non ci sia posto per una domanda, possiamo metterci una promessa e nel bodycopy sviluppare tutti i benefit che quella promessa l’assolvimento di quella promessa ci può portare.
Ma un copy efficace, non ha solo un header e un bodycopy efficaci, ma anche una fine, una conclusione, un happy ending, come nelle migliori fiabe Disney.
Un finale efficace è un finale che riesce a far compiere un’azione a chi legge, che è un nostro cliente o un nostro potenziale cliente.
L’acquisto di un prodotto, la fornitura di un servizio, la richiesta di partecipazione ad un evento: se riusciamo a fare questo, vuol dire che abbiamo inserito una buona call to action, ovvero un invito all’azione e abbiamo portato il pubblico dalla nostra parte, trasformandolo nel nostro pubblico.
È facile, o almeno così sembra.
E questo è solo l’inizio, perché non abbiamo parlato di tone of voice, di brand personality, di brand identity, di USP (unique selling proposition) O DI KPI (key performance indicator), ma avremo tempo e modo.
Per ora ci basti sapere che il lavoro del copywriter non è così semplice o figo come vogliono farci credere. Insomma, ci vuole un grande lavoro e una grande dedizione alla causa.
Ma è da qui che parte il nostro viaggio e siamo felici di averti a bordo!