Minimalismo Digitale: 4 modi per staccare la spina
Il Minimalismo Digitale? Che cos'è questa parolaccia? No, dai, non è una parolaccia, ma un nuovo modo di approcciarsi alla vita digitale, anche da parte dei brand.
Immaginiamo, per un attimo, almeno un brand che è sempre, perennemente sui social media, indistintamente su tutti i canali social. La prima cosa che ci viene da pensare è che noia! Abbiamo davvero bisogno di tutti questi contenuti? E soprattutto, tutti questi contenuti, ogni giorno, potranno apportare un reale valore alle nostre esistenze?
La risposta è NO e l'effetto è un subitaneo unfollow. Ecco, il brand ha perso 1-2-3-mille follower in un colpo solo.
Perché, diciamocelo, il minimalismo digitale è molto più cool.
Come attuare il Minimalismo Digitale per i Brand
È molto più facile di quanto sembri! Bisogna solo prendere coraggio. Perché pensare ad una vita "disconnessa" non è semplice ma, allo stesso tempo, non è impossibile.
Per questo vi suggeriamo 4 modi per staccare la spina e per rendere sostenibile la comunicazione del vostro brand:
- non pubblicare un contenuto ogni giorno
- intercetta i desideri e i bisogni del tuo pubblico e comunica solo soluzioni valide
- poniti obiettivi di valore sociale e ambientale e rendili pubblici sui social media
- invia newsletter solo quando ci sono promozioni o iniziative che possano coinvolgere "le tue persone"
Come attuare il Minimalismo Digitale se sei un freelancer
Spesso anche i freelancer che lavorano nella comunicazione si trovano nelle condizioni di dover ricorrere al Minimalismo Digitale per salvaguardare la propria salute mentale. E allora ecco, anche per loro, 4 modi per staccare la spina:
- prenditi del tempo per te, individuando anche solo un'ora nella giornata, in cui spegnere ogni dispositivo
- fai una passeggiata o trascorri un po' di tempo all'aria aperta
- non farti prendere dalla FOMO (fear of missing out): se hai perso qualche evento, pace, ce ne saranno altri
- fai ordine tra i tuoi contatti e abbandona le newsletter che non leggi più
Il Minimalismo Digitale migliora le vite dei brand e delle persone
Una vita migliore è possibile, anche nell'epoca del "sempre tutto connesso". Dobbiamo sempre e comunque ricordarci che siamo noi a scegliere, al di là di ogni cosa. Possiamo farlo come professionisti e possiamo farlo come brand.
Scegliamo ciò che può davvero cambiare la nostra esistenza e quella delle persone che ci scelgono. Andiamo incontro all'essenziale.
Perché l'unica cosa di cui abbiamo bisogno davvero, è solo un po' di aria.
I social media del tuo brand a Natale
Cosa fare con il tuo brand quando arriva il Natale? La festa più attesa dell'anno, da grandi e piccini, ci dimostra una tesi molto semplice: a Natale tutti i brand devono seguire il trend.
Non importa che cosa faccia il tuo brand, quale sia la sua vision o la sua mission! A Natale tutto deve essere perfettamente in mood natalizio. Non dannarti, quindi, con la ricerca di contenuti troppo originali o con il lancio di nuovi prodotti o nuove linee. Per Natale crea dei contenuti a tema, chiaramente in linea con le festività.
Contenuti social per raccontare Natale
Qualsiasi sia il tuo brand, è comunque Natale. Questo è il mantra che deve accompagnarti fino al 6 gennaio. Dopo di ché tutto torna alla normalità. Quali sono, quindi, i contenuti social da prediligere in questo periodo? Ora ti daremo qualche dritta a riguardo; chiaramente sono da considerarsi come consigli generici, da adattare alla tua brand identity:
- crea contenuti interattivi e simpatici: le occasioni di condivisione e di leggerezza a Natale non mancano mai;
- rendi il tuo feed natalizio: l'uso del rosso, del verde, del dorato e di tante lucine colorate farà subito Natale;
- punta sui valori importanti, come la famiglia, l'amore e l'amicizia;
- dai spunti per idee regalo che restino nel cuore;
- non dimenticare la salute e la sostenibilità! Anche se ci aspettano pranzi e cene luculliani, abbiamo sempre bisogno di ritrovare la forma e l'equilibrio;
- sii solidale con chi non può condividere il Natale con i propri cari e dai sempre un motivo per sorridere.
Il Natale è la festa di tutti, anche sui social
La comunicazione dei social media ha bisogno di coerenza, naturalezza e spontaneità: sono questi gli altri punti fermi di ogni piano editoriale che si rispetti. Non comunicare ciò in cui non credi, non cercare di essere meraviglioso. Il Natale è da sempre la festa degli affetti sinceri e delle buone intenzioni. Per questo è inutile fare i Grinch della situazione. Cerca una comunicazione e un tono di voce accogliente e pacato.
A Natale siamo tutti più buoni e questo vale da sempre!
Il tuo feed non è un Ecommerce
Tra gli errori di comunicazione social più comuni tra i brand c'è quello di utilizzare il feed di Instagram, il diario di Facebook o il feed di TikTok come fossero degli Ecommerce.
Perché i feed Ecommerce non funzionano
Quelli che abbiamo battezzato come i feed Ecommerce, sono quei feed dove si vedono una serie di prodotti fotografati in still life su sfondi neutri oppure, ancora peggio, dei mockup di cui si sente profumo di "finto" da venti miglia.
Questo accade perché chi si occupa della comunicazione di quel brand non ha ben inteso che cosa voglia dire comunicare sui social media. E infatti, i feed Ecommerce non funzionano mai, perché per la vendita pura e semplice del prodotto ci sono gli Ecommerce, appunto, oppure lo shop di Facebook e Instagram.
Cosa vogliamo vedere sui social
A patto che ogni social ha la sua specificità, il rapporto degli utenti con i social media è molto più umano. Se un utente decide di comprare sull'Eshop di un social media è perché quel brand ha catturato la sua attenzione sul feed in un modo molto più "romantico" di un mero scrolling sullo shop.
Sui social media gli utenti hanno bisogno di:
- verità
- ambientazione
- percepito
- valore aggiunto alla propria quotidianità
- riprova sociale da parte di altri utenti
- contenuti interattivi
Prendiamo l'esempio di Goovi, il brand di cosmesi di Michelle Hunziker (https://www.instagram.com/gooviworld/). Quali sono le peculiarità vincenti di Goovi? Esattamente tutte quelle che abbiamo indicato prima. È vero che anche sul feed di Goovi, ogni tanto compaiono "prodotti", ma sempre contestualizzati in scenari coerenti con lo spirito e i valori del brand. Per questo l'utente non ha una sensazione di fastidioso scollamento dal brand, ma al contrario, ne compone i pezzi in un quadro vincente di coolness, utilità e valore.
Un altro esempio è quello di Barbour (https://www.instagram.com/barbour/). Dal feed del brand so british emergono quei valori di avventura, stile ed eleganza minimale che da sempre accompagnano Barbour e ne fanno uno dei brand più amati, apprezzati e venduti dal 1894.
Lo shopping lo facciamo in altri posti
La funzione del social è quella di condurci per mano verso la conoscenza di un brand; l'acquisto sarà il passo successivo nella chiusura del funnel. Evitiamo di pensare che, siccome il nostro prodotto è "figo" allora tutti lo acquisteranno anche se comunicato male o in maniera troppo diretta o "violenta".
Lo shopping continueremo a farlo su Amazon e su tutti gli Ecommerce del mondo; prima, però, abbiamo bisogno di vita, anche solo digitale.
Un feed Instagram che funziona
Il tuo feed di Instagram funziona? È opportuno che tu ti ponga questa domanda perché il social media più amato al mondo ormai pullula di qualsiasi tipo di contenuto. La questione, però, è sempre la stessa. Siamo attratti da alcuni feed piuttosto che da altri. Secondo voi, perché? La risposta è tanto semplice quanto complicata. Un feed Instagram che funziona è un feed coerente sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista dei valori di brand proposti.
Un feed che spacca
I feed che spaccano sono principalmente quelli che regalano emozioni. Cosa deve fare un brand per dare emozioni?
- deve essere originale e coerente
- sintonizza e armonizza i suoi colori con i suoi valori
- usa ambientazioni e forme che richiamano il brand
Questi elementi trasformano il feed in uno strumento di comunicazione:
- bello esteticamente
- efficace dal punto di vista comunicativo
- coerente con il brand stesso.
I tre concetti di cui parliamo qui, ovviamente, non hanno una validità né oggettiva né scientifica. Per questo, cerchiamo di spiegarci meglio.
Un feed che vale
Un brand che varrà la pena seguire sulla sua pagina Instagram dovrà necessariamente vantare le 3 caratteristiche fondamentali che abbiamo elencato su. Un feed bello sarà un feed in armonia con la vision del brand e la sua traduzione in immagini; efficace lo diventerà se adempirà alla mission di quel brand attraverso il suo visual; sarà, infine, coerente se avrà sviluppato le prime due caratteristiche e se sarà stato capace di far diventare la sua coerenza un valore.
Se desideri fare un'analisi del tuo feed Instagram o di quello del tuo brand, contattaci. Ne vedremo delle belle!
Il brand è un organismo vivente
Che vuol dire che il brand è un organismo vivente? Significa che quando crei un brand, il tuo brand o per conto di un tuo cliente, quel brand nasce e inizia a crescere, come un qualsiasi altro organismo. Ciò comporta che ogni brand va nutrito affinché cresca. Ma significa anche che può nutrirsi autonomamente grazie al suo target di riferimento. Se il brand è posizionato correttamente e sei riuscito a porlo davanti il pubblico giusto, sarà quello stesso pubblico a nutrirlo.
Il pubblico nutre il brand con gli acquisti. Un buon posizionamento porterà il tuo brand a chiudere molte conversioni e, ovviamente, ad avviarne altre.
Come ogni organismo vivente, il brand presenta un naming o nome, un suo personalissimo carattere, un suo grado di conoscenza da parte del target, o brand awareness e anche un suo grado di reputazione o brand reputation.
Come ogni persona che vive e opera nel mondo, il brand avrà una visione o vision da trasmettere e una missione o mission a cui arrivare nel corso della sua esistenza.
Questioni filosofiche di brand
Tenendo conto di tutti i piccoli spunti che abbiamo elencato sopra e che ci servono ad avere un quadro totalmente generale di quelli che sono gli aspetti fondamentali di un brand e su cui vi invitiamo ad approfondire, tutto ciò che riguarda un brand non può essere solo appannaggio di testi e discorsi sulla comunicazione.
Ogni brand merita una trattazione filosofica, in quanto, appunto, organismo dotato di vita.
Se perdiamo di vista questo aspetto decisamente umano del brand, perdiamo di vista la sua stessa natura. Salvo i brand nati da un puro istinto commerciale, che infatti non sopravvivono molto nel mercato, ogni brand nasce con un progetto di esistenza e conoscenza molto più ampio.
Un brand nasce per rispondere non solo a un bisogno, ma anche ad un sogno, a un desiderio.
Vediamo il caso di Apple, per esempio, di Coca Cola, di McDonald, dei più noti brand di moda, di quelli legati al mondo dell'automobilismo: tutti questi brand non sono solo frutto della volontà di creare valore economico per il mercato, ma rispondono a dei veri e propri desideri. Questi brand non propongono solo soluzioni, ma forniscono una vera e propria alternativa di esistenza ai propri consumatori.
Sono questi gli aspetti che fanno di un brand un organismo vivente da amare, da seguire, a cui restare fedeli.
Come fare una Facebook adv?
Tra i luoghi comuni più diffusi nel Digital Marketing c'è quello per cui per avviare una campagna Facebook adv ci vogliono cinque minuti. Bugia!
O meglio, è vero che per avviare una campagna Facebook ci vogliono cinque minuti, ma per "farla in cinque minuti" serve preparazione, capacità analitica e una grande abilità di osservazione.
Innanzitutto mettiamo subito le cose in chiaro riguardo la call to action che ogni utente trova sotto i post del proprio diario di Facebook o del proprio feed di Instagram. Quando leggiamo "metti in evidenza il post" stiamo accendendo alla possibilità di creare un'inserzione, che è, in realtà, solo l'ultima parte di una campagna pubblicitaria nel circuito Meta.
Metti in evidenza il post vs campagna Facebook adv
La call to action Metti in evidenza il post, dicevamo, ci dà la possibilità di creare un'inserzione e quindi:
- scegliere il pubblico a cui si rivolgerà quella creatività utilizzata per veicolare una pubblicità;
- il budget da investire in quella pubblicità;
- il tempo di visualizzazione di quel contenuto pubblicitario.
Insomma, quella call to action che fa sentire potenti molti profani sul tema, ci dà solo una visione parziale della complessità del tema. E sappiamo che avere una visione parziale credendo di possederne la totale è il preludio per l'ignoranza.
Quindi, lo strumento Metti in evidenza il post resta valido solo e soltanto se riesci ad avere la visione totale del sistema di advertising di Meta che, invece, si presenta molto più complesso. Aggiungo incomprensibile per chi, per tutto il tempo, ha creduto che bastasse "mettere in evidenza il post" per avere risultati vincenti.
Quali sono, invece, le differenze con una campagna pubblicitaria nel circuito Meta, ancora chiamate per la maggiore Facebook adv?
Tratti salienti di una Facebook adv
Innanzitutto dobbiamo accertarci di lavorare con una pagina Facebook e un account Instagram Business che siano correttamente collegate in un Business Manager. Il Business Manager è uno strumento di Meta per gestire in un unico luogo, tutte le attività social legate a Meta della tua azienda.
È uno strumento molto complesso, per cui la cui conoscenza ti consiglio di leggere questo articolo: https://www.facebook.com/business/help/113163272211510?id=180505742745347
Se hai dimestichezza con Business Manager, saprai che all'interno del tool è possibile creare un Account Pubblicitario dedicato all'azienda che seguirai e a cui sarà collegato il Business Manager. Di qui potrai accedere a Gestione inserzioni, il tool che ti permetterà di realizzare le tue adv, tenerle sempre sotto controllo, di analizzare i dati e ottimizzare le successive adv.
Una Facebook adv si divide principalmente in tre momenti salienti:
- la campagna dove potrai stabilire l'obiettivo della tua adv, decidere se fare un test A/B per la tua adv e se ottimizzare il tuo budget (qualora tu abbia l'intenzione di avviare due o più inserzioni in quella stessa adv);
- il gruppo di inserzioni dove potrai stabilire più nel dettaglio il budget, potrai creare il tuo pubblico oppure scegliere tra i pubblici già esistenti nel tuo Business Manager e i posizionamenti di visualizzazione della tua adv;
- le inserzioni, la parte più "creativa" della tua Facebook adv. Qui potrai scegliere tra creatività già esistenti sulla tua pagina FB o account IG, potrai realizzare creatività espressamente dedicate alla tua adv, affinché venga visualizzata "off-page" e visualizzare le anteprime dei tuoi posizionamenti. Così potrai capire più chiaramente come il tuo pubblico potrà reagire all'adv.
Questo non è neanche l'inizio di una Facebook adv
Se ce l'avrai fatta a fare tutti i passaggi elencati sopra, sarai quasi pronto per avviare finalmente la tua adv. Ma il bello viene dopo! Una volta avviata una adv non basta lasciarla lì aspettando che si completi. Una Facebook adv deve essere continuamente monitorata, affinché possa essere ottimizzata in corso d'opera (qualora sia necessario). E quando giunge al completamento, dobbiamo chiederci se siamo in grado di analizzarne e valutarne i dati.
Se non ce la facciamo, iniziamo a studiare davvero. Oppure rivolgiamoci a chi sa farlo, a dei professionisti veri e non ad advertiser dell'ultima ora.
Cosa fare se non hai budget?
Si sa, la comunicazione e il marketing hanno i suoi costi ed è inutile negarlo o arrampicarsi sugli specchi con giustificazioni inutili e sterili. Spesso i brand fanno l'errore di non considerare il budget che dovrebbero investire in azioni di marketing strategico e di comunicazione. Anzi, è molto probabile che in un periodo di crisi o quando c'è da risparmiare, il primo comparto a risentirne sarà proprio quello della comunicazione.
Ma se non comunichi non esisti. E quindi, è molto probabile che anche le vendite ne risentano. Per questo non bisogna mai dimenticare che una parte degli investimenti dovrà essere dedicata alle attività di marketing e di comunicazione, nell'obiettivo di una crescita sempre più progressiva del brand.
Poniamo però il caso che il tuo sia un brand appena nato e che tu non abbia ancora un budget sostanzioso da investire in strategie di marketing e di comunicazione. In realtà, negli investimenti iniziali dovrai considerare questo come un investimento necessario. Ma c'è la possibilità che tu non l'abbia fatto.
E per la serie a tutto c'è una soluzione, vediamo cosa potrai fare se non hai raccolto ancora un piccolo budget da investire, ma dovrai comunque cercare di darti un minimo di visibilità online.
Strumenti efficaci partendo senza budget
Sintetizzeremo qui alcuni strumenti e metodi efficaci (ma non troppo) da tenere in considerazione se siamo in quella fase della nostra storia aziendale in cui stiamo "facendo cassa" per poter investire in strategie di marketing e comunicazione future.
Lavora sodo al tuo brand o personal brand
Posizionati, nel senso, abbi a cuore prima di tutto la natura e il posizionamento del tuo brand o del tuo personal brand (qualora tu abbia deciso di fare di te un brand). Avere un carattere ben definito e una proposta di vendita chiara ti aiuterà maggiormente a capire quale pubblico di interessa e attrarrà naturalmente il pubblico che avevi puntato, quello che vorresti fosse tuo fedele per sempre.
Crea una rete e sfrutta il passaparola
Tutti abbiamo avuto il primo cliente, la prima azienda, la prima volta, insomma. Anche tu hai sicuramente un punto, anche uno solo da cui partire. Immergiti in quello, sfruttalo e fai in modo che quel punto di partenza sia come l'inizio di una ragnatela. Il tuo obiettivo, da adesso in poi, sarà quello di fare rete, di svilupparla proprio partendo da lì. La rete di conoscenze e il passaparola sono strumenti potentissimi ancora oggi per farci conoscere e dare prova di ciò che possiamo fare.
Impara a usare al meglio Linkedin
Linkedin è il social del lavoro per eccellenza; se impari a usarlo bene e a muoverti al suo interno, potrai trovare tante opportunità. Potrai cercare nuovi clienti e potrai fare in modo di usarlo anche come vetrina per mostrare le tue competenze, le potenzialità del tuo brand/personal brand. Linkedin ci dà la possibilità di scrivere newsletter, di condividere attività e di interfacciarci con altri professionisti dei settori che ci interessano.
Risparmia e non cercare risultati veloci
La nostra società ci ha insegnato a essere sempre super veloci e altamente performanti, facendoci dimenticare che per tutto ci vuole tempo. Se hai in mente un sogno non lasciarlo andare e abbi ben chiaro che i soldi che investirai in strategie di marketing e in comunicazione sono altamente necessarie per il tuo brand o personal brand. Per questo lavora sodo e risparmia i tuoi soldi (parte di essi) in un'ottica di più lungo respiro. I risultati veloci non ti faranno arrivare da nessuna parte. Impara ad aspettare.
Senza budget non avrai comunque speranze
Questi consigli elencati su possono essere validi per un periodo, ma non credere che potranno essere validi sul lungo periodo se sogni di crescere davvero.
Al di là di tutte le belle storie che possiamo raccontarci, se non hai budget da investire in marketing e comunicazione è meglio che, dopo un periodo di rodaggio, fai calare il sipario sul tuo brand o personal brand. E chi ti dovesse dire il contrario, sta mentendo miseramente.
Un brand è una persona
Un brand è una persona perché sono le persone a fare i brand.
A chiunque è capitato, almeno una volta nella vita, di subire quell'ingrata frustrazione e delusione nell'accorgersi che una persona che abbiamo conosciuto online, offline, ovvero nella vita reale, è diversa da come appariva online. È subito sorta la domanda: "e ora che faccio?" Poi, magari con il tempo, è arrivata la conoscenza e ci siamo resi conto che non era poi così male.
Evitare, però, il gap tra online e offline è fondamentale! E, dal momento che i brand "funzionano" come le persone, perché i brand sono fatti dalle persone, è importante evitare quel fastidioso divario tra online e offline.
Spesso succede che la comunicazione online dei brand, specie di quelli che non conosciamo ancora, ci cattura. Poi, però, l'esperienza offline appare distante da quella comunicazione. L'effetto è che i consumatori abbandonino il brand dopo il primo utilizzo.
Come fare a integrare online e offline?
Ci sono dei piccoli accorgimenti che un brand può utilizzare per integrare la sua percezione online e offline.
- Creiamo connessioni esperenziali: proponiamo esperienze che possano essere un filo rosso tra ciò che il brand mostra online e ciò che è disposto a proporre offline;
- Diamo un'immagine coerente: colori, forme, materiali comunicati online devono corrispondere a quelli che i consumatori troveranno offline. Inoltre il prodotto comunicato online dovrà essere quanto più fedele a se stesso anche offline, quando il consumatore lo utilizzerà davvero. Il prodotto del brand diventerà così insostituibile, regalando ai consumatori un sogno, risolverà davvero un loro problema e sarà insostituibile.
- Un brand è come una persona: i consumatori intrecciano vere e proprie relazioni umane con i brand e coltivare quella relazione, darle la giusta cura, sarà il presupposto per un rapporto durevole nel tempo, contro la corrosività contemporanea.
Persone oltre i prodotti
Come ci ricorda Giuseppe Morici in Fare marketing rimanendo brave persone. Etica e poetica del mestiere più discusso del mondo (Feltrinelli 2019),
(...) un brand crescerà tanto quanto sarà in grado di andare a fondo nel terreno umano, oltre i primi strati superficiali della razionalità e della funzionalità dei prodotti. (p. 51)
È una lezione sempre valida, soprattutto oggi, perché è sempre maggiore la voglia dei consumatori di sentirsi umani. Non dimentichiamolo!
Perché ci piacciono tanto i video in formato TikTok?
Perché ci piacciono tanto i video in formato TikTok? La domanda si fa pressante, soprattutto in un momento di transizione e di cambiamento del digital marketing e della comunicazione digitale come quello che stiamo vivendo in questo momento.
Perché i video spopolano sui social
Dal 2020, l'anno della pandemia, abbiamo assistito allo spopolamento di TikTok, un nuovo social media, in cui si pubblicano solo contenuti video.
I video, dalla brevissima durata di 15 secondi, forniscono agli utenti la possibilità di inserire effetti visivi particolari, file audio ripresi da colonne sonore celebri, improvvisazioni di doppiaggio. Inoltre, viene inserita la possibilità di montare i video e personalizzarli. Nonostante la personalizzazione, i video che ci piace definire "in formato TikTok", perché è questo social che li ha introdotti, ripercorrono trend diffusi e molto condivisi da tutto il pubblico del social. Seguire un trend da la possibilità di aumentare in modo totalmente organico, la popolarità stessa del video e di chi l'ha realizzato e caricato.
Ma oltre questa brevissima, maccheronica e sempliciotta spiegazione riguardante i video di TikTok, la domanda sul perché i video in questo formato piacciano così tanto, ci incuriosisce ancora.
Il formato video TikTok è dinamico
Dopo anni passati a scrollare foto dopo foto sui nostri feed di Instagram, TikTok ha offerto l'opportunità alle persone e al suo pubblico, di avere finalmente dei formati dinamici con cui intrattenersi. Ora, non staremo qui a discutere il valore artistico dei video di TikTok (assolutamente nullo), ma quello di presa nei confronti della massa. Evidentemente le persone, ad una certa, e soprattutto durante un periodo in cui il mondo era "fermo", hanno avuto bisogno di voci, di musica, di movimento e di quella leggerezza che è data dal supporto video.
Come accadde settant'anni fa con la televisione, la mente umana è attratta da tutto ciò che è in movimento e che nel movimento si trasforma o prende forme differenti.
Un video di 15 secondi, il tempo giusto per distrarsi
Sulla mancanza di concentrazione dovuta a causa dell'uso convulso e ossessivo dei dispositivi elettronici non è il caso di parlare, perché si aprirebbe una lunghissima trattazione. Ciò che ci interessa è capire come il formato video TikTok abbia avuto presa sulla nostra mente. La sua durata è di appena quindici secondi, anche se Instagram, introducendo i reels, l'ha aumentata a trenta. Quindici secondi o trenta rappresentano comunque un tempo utile per potersi distrarre un attimo nei ritagli di tempo che ci concediamo in una vita totalmente frenetica. Quindi, a questo proposito e per questa causa, sono perfetti.
Oggi si parla della possibilità, da parte sia di TikTok che di Instagram, di aprire al caricamento di video dalla durata di fino a dieci minuti. Chissà! Resta il fatto che breve ma intenso appare sempre una formula vincente!
Word Design e Food: come le parole riescono a tradurre il gusto
È possibile tradurre il gusto con le parole? Chiaramente la nostra risposta è si. Tutto si può comunicare con le parole, a patto che riusciamo a scegliere quelle giuste e a patto che riusciamo a scegliere anche la forma giusta.
Scrivere per la comunicazione digitale, infatti, non è come scrivere una pagina del nostro diario segreto. Dovremo tener conto sempre delle regole fondamentali del Word Design. In sintesi, giusto per riconnetterci sempre al discorso originario, dobbiamo:
- ideare e scrivere un testo leggibile, con una sintassi semplice e corretta
- concepire e progettare un testo che possa essere riprodotto su tutti i posizionamenti digitali atti alla promozione del brand
- dare tutte le info utili affinché chi legge possa entrare in contatto diretto con il brand o con il prodotto
Word Design e Food: replicare il gusto su larga scala
Una volta chiarita la base, torniamo alla domanda iniziale: come si fa a tradurre il gusto a parole? Ricordate il claim pubblicitario di Fonzies? Se non ti lecchi le dita godi solo a metà. Più gusto di così! Leggendo questo claim abbiamo desiderato sicuramente di leccarci le dita dopo aver mangiato un Fonzies, abbiamo sentito il sale, goduto di quel gusto in più dateci dà quell'adorabile junk food, oppure abbiamo comprato direttamente un pacco di Fonzies.
Abbiamo preso come riferimento il claim di Fonzies perché, come ogni claim che si rispetti, è stato replicato in tv e in comunicazione offline. Era dappertutto, perché poteva essere dappertutto.
Il claim di Fonzies non ci lasciava mai soli e si adattava anche molto bene a remake simpatici e alternativi, tra cui numerosissimi quelli a sfondo sessuale.
Altro famosissimo claim per replicare il gusto su larga scala, è stato quello di Nutella: che mondo sarebbe senza Nutella? Il claim di Nutella, addirittura, espandeva il godimento del gusto dato da Nutella a tutta la sfera del vivere umano, indicando che il mondo non sarebbe stato lo stesso, non sarebbe stato quello che conosciamo oggi se non ci fosse stata Nutella.
Altro esempio utile per comprendere il Word Design e la possibilità di replicare il gusto su larga scala è quello di Tronky, fuori croccantissimo, dentro morbidissimo, sempre del brand Ferrero. Leggendolo, replicato su larga scala, come un degno prodotto di Word Design, dava a chi ascoltava o leggeva, la sensazione di addentare già il Tronky, godendo al contempo di croccantezza e morbidezza insieme.
Quindi come è possibile diffondere il gusto su larga scala utilizzando "solo" delle parole?
La scelta del lessico come priorità del Word Design nel Food
La sfida fondamentale del Word Design è creare un testo che se letto sui social, se ascoltato in radio o in tv, se letto su un 6x3 per strada o replicato su una locandina pubblicitaria in un negozio sia leggibile, memorizzabile e lasci una traccia dentro di noi. Inoltre, deve tradurre al meglio il prodotto gastronomico che vogliamo comunicare.
È per questo che ci serve selezionare un campo semantico che consti di tutte le caratteristiche peculiari del prodotto. Una volta selezionati, i tratti distintivi del prodotto vanno formulati in una sintassi semplice e d'impatto diretto. Se torniamo all'esempio di Fonzies, lì il tratto fondamentale è il sale, in Tronky la croccantezza e la morbidezza. Chi legge o ascolta deve poter sentire immediatamente il godimento al palato o, come nel caso di Nutella, la totalità dell'esperienza che inizia proprio dalle papille gustative.
Le parole usate nella comunicazione del food non solo devono tradurre cosa rappresenta quel prodotto, ma devono anche comunicare il plus che quel prodotto può portare nella vita di chi lo consuma, un plus che deve sempre e comunque essere quello del godimento legato al cibo. E che esso sia un junk food o un cibo salutare non importa: ciò che importa davvero è il grado di benessere che riuscirà ad apportare, perché vorrà dire che ne sarà valsa la pena.